UN PORTAFERRI DA MAGLIA COLOR RUBINO

Dietro ad ogni richiesta c’è un lavoro non  indifferente. Lo studio del prodotto, le prove, la ricerca dei materiali migliori per raggiungere l’obiettivo e non da meno la voglia e l’impegno di soddisfare pienamente il committente.

Prima di Natale una amica sferruzzatrice nonché collega in creatività mi aveva chiesto di cucirle un portaferri da maglia che potesse contenere la maggior parte dei suoi “attrezzi” da knitter. Io, come ben sapete adoro la maglia e tutto quello che ci gira intorno quindi perché non provare ad accontentarla?

Chi mi segue sui Social avrà potuto notare quanto il cucito negli ultimi giorni abbia invaso la mia bacheca. Diverse stoffe colorate e la nuovissima tagliacuci che il GeaMarito mi ha regalato a Natale hanno fatto da padrone nei miei post proprio perchè stavo lavorando al famoso portaferri e testando il nuovo bolide. Purtroppo, il bellissimo portaferri color tiffany non è ancora stato consegnato e quindi le foto dell’oggetto finito sono ancora top secret. Qui sotto potete ammirare per ora soltanto uno scorcio della fase di lavorazione.

Per vostra fortuna, pero’, ne ho lavorato contemporaneamente un altro color rubino e mi sono divertita talmente tanto che ho deciso che entrerà a far parte della linea di GeaIdea e quindi ne vedrete parecchi. La parola d’ordine in questo caso sarà “Mai uno uguale!” e vi spiego anche il perché.

Ogni knitter che si rispetti ama l’originalità e l’unicità dei capi ed è quindi giusto che anche l’attrezzatura per lavorare sia unica e irripetibile!

Per realizzare questo portaferri ho utilizzato stoffe con fantasie color rubino differenti e le ho accostate una all’altra in maniera molto simile ad un patchwork. Per alleggerire il tutto ho affiancato un bel tessuto lino bianco. Il contrasto che ne è uscito mi piace parecchio. Oltretutto, frontalmente, ho cucito tre bellissimi bottoncini in legno a forma di cuore per renderlo anccora più romantico e unico.

Ho cercato di creare tanti piccoli taschini per contenere ferri dritti e ferri circolari di diverse misure ma anche uncinetti e ferri da calza.

La comodità di questo portaferri sta nel fatto che una volta arrotolato e chiuso occupa pochissimo spazio e grazie alla patella di protezione dei ferri non c’é pericolo di ritrovarsi in borsa i ferri vaganti.

Nonostante fosse già unico e a mio avviso bellissimo non mi sembrava ancora perfetto. Mi è quindi venuto in mente che una knitter che si rispetti utilizza sempre anche i “marcapunti” per poter conteggiare i punti sul ferro dritto o circolare che sia. Perchè allora non utilizzare le mie perle per farne qualcuno?

Due fragoline nascoste in un angolo del mio tavolo e in attesa già da un po’ di trovare la giusta collocazione hanno fatto al caso mio e in quattro e quattrotto ecco pronti due marcapunti originali e inimitabili.

Ho pensato che ogni portaferri ne avrà sempre in dotazione due, in tinta con i colori di base del “rotolone”. Un regalo in più per la fiducia di chi mi sceglierà.

 

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IL DOLCE LIQUORE DI CASA NOSTRA

Nel giardino della GeaCasa c’è un grosso cespuglio di mirto. L’abbiamo piantato appena siamo venuti a vivere qui. E’ profumatissimo e color verde bottiglia ed io ne sono letteralmente innamorata. Durante tutto l’anno, essendo un sempreverde, si erge al centro del giardino e saltuariamente viene depredato di alcune foglie per fare qualche arrosto o qualche intingolo particolare.

A fine novembre, però, nella GeaCasa si raccolgono le bacche del mirto. Ci sono voluti dieci lunghi anni e diversi spostamenti del cespuglio prima di ottenere un esiguo mucchietto di piccole bacche scure. Chi la dura la vince e da due anni due microbottiglie di delizioso liquore amaranto scuro fanno capolino nel nostro frigo.

Proprio in questi giorni è terminato il periodo di riposo in alcool e l’ho imbottigliato. Un vero tesoro come digestivo e una meraviglia per il palato.

Di seguito vi fornirò la ricetta, chissà mai che qualcuno di voi non possegga un bel cespuglio di mirto e riesca a produrlo anche per sé.

INGREDIENTI:

  • Bacche di mirto: 600 grammi
  • Alcool puro a 90°: 1 litro
  • Acqua: 1 litro
  • Zucchero semolato: 600 g
  • Un cucchiaino di miele

PROCEDIMENTO:

Una volta raccolte le bacche eliminate tutti i residui di foglie e di piccioli, lavatele, scolatele e mettetele in un capiente recipiente ermetico insieme all’alcool puro. L’alcool deve ricoprire completamente le bacche. Lasciate riposare il composto in un luogo fresco e e buio per almeno un mese e mezzo (40 giorni), ricordandovi di agitare ogni tanto il contenitore per permettere all’alcool di assorbire tutti gli aromi. Io lo tengo in un’anta della cucina. Quando la apro lo vedo e lo agito dolcemente.
Trascorso questo tempo bisogna filtrare l’alcool con una retina o una stoffa pulita eliminando tutti i residui. Molto importante è strizzare le bacche per recuperare tutte le essenze contenute nelle bacche.

L’alcool a questo punto avrà un bel color vinaccia scuro.
Nel frattempo preparate lo sciroppo facendo bollire l’acqua e sciogliendovi dentro lo zucchero e il cucchiaino di miele mescolando bene per non lasciare residui. Quando lo sciroppo sarà bello freddo potrete incorporarlo all’alcool aromatizzato. Ricordatevi, prima di imbottigliare il liquore di filtrarlo un’altra volta così da eliminare gli ultimi residui.

A questo punto imbottigliate e lasciate riposare il liquore così ottenuto per un’altro mese in un luogo fresco. Più lo lascerete riposare più delizioso sarà.

Con la quantità di bacche di quest’anno  (300 g) sono riuscita a fare il mezzo dosaggio. Chissà se l’anno prossimo il nostro cespuglio sarà ancora più generoso. Effettivamente anche centellinando le dosi dura sempre troppo poco!

Fatemi sapere se decidete di farlo. Nel frattempo vi fornirò altre golose ricette testate negli anni nella GeaCasa ed entrate a far parte della nostra tradizione.

A presto!

 

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IL TINELLO COUNTRY CHIC SI VESTE DI NUOVO!

Un altro anno è passato e, lentamente, dopo le vacanze trascorse con marito e bimbi, tutto torna alla normalità. Per me gennaio è un mese strano. Non ho date di lavoro significative, nessuna esposizione, qualche ordine. Ne approfitto, quindi, per mettere ordine nel caos mentale e reale accumulato nel frenetico periodo prenatalizio. Piano piano, come gli orsi che escono dal letargo faccio l’inventario, riorganizzo tutti i materiali, pianifico le cose da fare, stabilisco le date delle esposizioni e mi faccio venire nuove idee.

Proprio durante uno dei miei momenti di ordine nel mio mobile delle stoffe (ordine obbligato dall’aut aut dal GeaMarito stufo di dover spingere a pressione l’anta per poter arrivare nel bagnetto della mansarda!) è saltato fuori un bellissimo cotone che mesi fa avevo comprato in previsione di rimodernare il tinello. Una stoffa rustica stile country con inserti beige, marroni e grigi di etichette del caffé e quadri stile “home sweet home”. Il tocco provenzale che emanava quel cotone mi faceva già immaginare l’ambiente arredato e finito.

Non sono riuscita a trattenermi! Presa dall’entusiasmo ho abbandonato il mio armadio disordinato e ho iniziato a prendere le misure.

Chi ha bambini sa che i cuscini del tavolo della cucina hanno vita breve. I miei avevano davvero superato il limite. Oltretutto, avendo una cassapanca angolare, non ero mai riuscita ad abituarmi all’idea di usare dei cuscini singoli bloccati sotto le sedute. Mi sembrava una soluzione davvero accomodata.

Detto fatto il mio tinello ora è proprio come mi immaginavo. Questo il risultato! Direi che questo ambiente un po’ country chic mi piace molto!

Nel giro di due giorni sono quindi riuscita a produrre:

  • Due cuscini rettangolari per le cassapanche con cinghie di attacco in velcro sotto alla seduta;
  • Due cuscini quadrati per le sedie;
  • Una tovaglia;
  • Un runner.

In più, avanzandomi ancora un po’ di cotone ho lavorato anche un secondo runner che già potete vedere qui sotto e trovate già caricato nel mio shop.

Direi di aver sfruttato i metri di stoffa nel miglior modo possibile!

Il GeaMarito mi è parso contento del risultato anche se la sera l’ho sentito brontolare ancora mentre cercava di raggiungere il bagnetto per stendere i costumi della piscina.

Il tinello è finalmente vestito di nuovo. Vediamo quanto riesce a resistere.  L’ennesimo bicchiere di succo di frutta è sempre pronto per essere rovesciato… non importa, sarà l’occasione buona per rinnovarlo con una stoffa ancora diversa!

 

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